Digital marketing turistico esperienziale

Nel mondo delle strutture ricettive, una delle restrizioni più utilizzate dai gestori è il minimum stay, o soggiorno minimo. Questa condizione, se ben studiata e applicata, può comportare numerosi vantaggi sia dal punto di vista economico che organizzativo, e può anche essere apprezzata dai clienti. Tuttavia, è importante conoscere anche le controindicazioni per evitare mosse controproducenti. In questo articolo, esploreremo il concetto di minimum stay, i suoi benefici e svantaggi, nonché le strategie di utilizzo ottimale per massimizzare i guadagni delle strutture ricettive.

Cos’è il minimum stay e a cosa serve

Il minimum stay, abbreviato spesso come Min Stay o MinLOS (Minimum Length Of Stay), consiste nel vincolare la durata della prenotazione a un periodo di soggiorno minimo, espresso in numero di notti e attivabile in date specifiche a scelta dell’albergatore. Ad esempio, un caso tipico potrebbe essere un minimum stay di due notti, che permette agli ospiti di prenotare solo per due o più notti consecutive. Questa restrizione limita la libertà di prenotazione degli utenti che potrebbero desiderare di alloggiare per una sola notte.

Il minimum stay può essere applicato sia alle prenotazioni dirette, ovvero quelle effettuate tramite il sito web dell’albergo o del B&B, sia alle prenotazioni indirette provenienti da altri canali come le OTA (Online Travel Agencies) tramite il channel manager collegato. Spesso, il minimum stay è correlato a promozioni come sconti e tariffe speciali, al fine di incentivare i clienti e rendere più allettante la soluzione proposta. Questa strategia può portare vantaggi sia in termini di revenue management che di marketing.

Vantaggi del minimum stay

L’impostazione del minimum stay comporta diversi vantaggi per le strutture ricettive. Innanzitutto, impone agli ospiti un pernottamento di una certa durata, il che può favorire l’aggiunta di servizi accessori e ottimizzare i costi di gestione della camera, inclusi pulizie e servizio di biancheria. Al contrario, le prenotazioni di una sola notte possono risultare dispendiose per la struttura, che deve comunque affrontare tutte le spese relative alla pulizia e alla gestione della camera, riducendo le opportunità di upselling e cross-selling.

Inoltre, il minimum stay può essere un valido strumento di marketing quando associato a offerte e promozioni estemporanee. Questa restrizione può generare interesse e attirare una clientela in cerca di soluzioni convenienti. La convenienza stessa potrebbe essere un’ulteriore leva commerciale, spingendo i clienti a prolungare il soggiorno anche oltre le date previste, grazie al risparmio ottenuto.

minimum stay turismo esperienziale
Nel turismo esperienziale il minimum stay è un gran vantaggio!

Svantaggi di questa strategia

Tuttavia, il minimum stay non è esente da possibili controindicazioni. Il primo ostacolo potenziale è la percezione dei clienti, i quali potrebbero considerare la restrizione come una limitazione della loro libertà di scelta. Per evitare che il numero minimo di notti venga visto come una forzatura, è fondamentale presentarlo in modo adeguato, utilizzando non solo incentivi promozionali, ma anche comunicazioni esplicite e implicite. È importante spiegare le ragioni del minimum stay sui canali di prenotazione e utilizzare la tecnologia per comunicare in modo chiaro e trasparente con i potenziali ospiti.

Un eccesso di vincoli tariffari può anche portare a una perdita di visibilità e di posizionamento sulle piattaforme delle OTA. Un’elevata quantità di restrizioni potrebbe infatti influire negativamente sulla frequenza con cui la tua struttura viene mostrata tra i risultati di ricerca di siti come Booking.com, soprattutto se non soddisfa le condizioni richieste dagli utenti. Pertanto, è necessario prestare attenzione a non esagerare con le restrizioni al fine di mantenere una buona visibilità online.

Quando applicarlo

Ogni struttura ricettiva è unica e richiede strategie personalizzate. Tuttavia, ci sono alcune situazioni ricorrenti in cui il minimum stay può essere particolarmente efficace:

Il calendario è un indicatore importante anche per le strutture con poche stanze da offrire, che desiderano ottimizzare la gestione, o quando si passa da un periodo di alta stagione a uno di bassa stagione. È essenziale considerare una quantità ragionevole di notti fisse, basate sull’analisi dello storico delle prenotazioni.

Questo ci permetterà di identificare i periodi di maggiore affluenza e quelli in cui è necessario incentivare ulteriormente le prenotazioni. In alcuni casi, potremmo scoprire che non è necessaria alcuna restrizione durante determinati periodi dell’anno, poiché le camere vengono prenotate automaticamente, o potremmo trovare più conveniente variare l’offerta, mantenendo solo alcune stanze libere da vincoli. I dati utili per queste analisi possono essere ricavati dal PMS (Property Management System) della struttura.

Come applicarlo al turismo esperienziale

Ma come applicare il minimum stay al turismo esperienziale?
Anche se può sembrare difficile, è la strategia migliore per permettere alle persone di godere di esperienze uniche e irripetibili.
Due o tre giorni, fissi, saranno infatti perfetti per godere di esperienze gastronomiche, di turismo lento, di escursioni in montagna e di tutto ciò che potrete offrire ai vostri preziosi clienti.
A volte basta una notte, si pensi infatti ai pacchetti offerti da Smartbox o similari, dove vengono garantite “esperienze”, per famiglie, single o coppie, con una notte di soggiorno in luoghi particolari, magari ricchi di storia e di magia.

Conclusioni

In conclusione, il minimum stay rappresenta uno strumento prezioso di revenue management che, se implementato in una strategia di prezzi più ampia, può portare a ritorni economici significativi per le strutture ricettive. Tuttavia, è fondamentale utilizzare questa restrizione in modo oculato e bilanciato, prendendo in considerazione sia i vantaggi che le possibili controindicazioni.

Per gestirlo al meglio, è consigliabile presentare la restrizione in modo chiaro e trasparente ai potenziali ospiti, comunicando le ragioni del vincolo e offrendo incentivi promozionali.

È importante evitare un’eccessiva quantità di restrizioni, al fine di mantenere una buona visibilità online e non limitare eccessivamente la libertà di scelta dei clienti. Infine, l’analisi accurata dei dati storici delle prenotazioni e la personalizzazione delle strategie di pricing possono contribuire a massimizzare i benefici di questa strategia.

In definitiva, il minimum stay può essere uno strumento efficace per migliorare la redditività e l’organizzazione delle strutture ricettive, ma deve essere utilizzato con attenzione e consapevolezza dei suoi potenziali impatti sulle aspettative dei clienti e sulla visibilità online.

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